Food Photography per i social network

La definizione di food photography si può tradurre come quell’arte che esprime la cucina tramite il solo sguardo, infatti grazie alla fotografia del cibo si può trasformare ogni pietanza in una composizione visiva perfetta, con scatti deliziosi e d’impatto tanto al gusto quanto alla vista. Io con il mio lavoro di food photographer faccio proprio questo, aiutando così i miei clienti del mondo gastronomico a comporre immagini efficaci per siti, social media, campagne pubblicitarie, cataloghi online e molto altro.

In questo articolo mi concentrerò sulle possibilità che i social conferiscono alla fotografia food e il ruolo molto importante che assume in questo contesto la post produzione tramite strumenti che garantiscono un’ottimale condivisione online.

Come creare foto di cibo adatte ai social

Quando inizio a parlare di cibo sui social ciò che tengo sempre presente è la necessità di realizzare un vero e proprio viaggio che immortala i gusti al fine di farli assaporare, prima ancora che con il palato, con gli occhi.

Ovviamente prima di arrivare a ciò, nel mio percorso professionale nel mondo della food photography, alcuni modelli di riferimento mi hanno portato a sviluppare uno stile: ovvero la mia cifra riconducibile al mio nome e che cerco di trasmettere tramite i miei clienti anche sui social.

Una volta realizzato lo scatto, andrò a post produrre, prima di tutto ridimensionando l’immagine in base al canale social che si intende usare. Già, perché non sempre uno scatto orizzontale può essere idoneo a tutti i social, solitamente infatti uno scatto verticale è adatto a Facebook e a Instagram solo nella parte relativa alle stories e non ai post.

Non è tutto, per esempio non sempre un’immagine con molti dettagli può catturare l’attenzione, soprattutto se vogliamo generale lo stop scroll. Perciò il mio lavoro è quello di dare al cliente degli scatti duttili e utilizzabili anche all’interno di un piano editoriale per i diversi canali social.

 

Le dimensioni specifiche delle immagini da utilizzare sui social sono forse il tasto più dolente, perché, come dicevo all’inizio di questo approfondimento, ogni canale ha un formato, e anzi, a volte su ognuno di essi è possibile che vi siano dimensioni differenti per contenuto; quindi vediamo i principali formati:

  • post quadrato 1080*1080 pixel;
  • post verticale 1080*1350 pixel;
  • stories 1080*1920;
  • post con link 1200*627 pixel.

Tutti questi formati sono utilizzabili sia su Facebook che su Instagram e per lo più anche su Pinterest.

Tenendo presente queste linee guida il mio compito è quello di offrire al cliente foto che siano facilmente adattabili a questi formati, senza mai pregiudicare la lettura di tutta l’immagine. Non è tutto, non solo la dimensione è importante, ma anche il peso dell’immagine lo è, non a caso si ragiona solitamente per pixel. Questo fa sì che immagini di altissima qualità, come quelle solitamente realizzate per le campagne pubblicitarie per la carta stampata, siano idonee anche ai siti e ai social evitando così di superare il peso consentito. Diversamente si rischia un caricamento lento della pagina e quindi l’abbandono dell’interesse da parte dell’utente inizialmente catturato; insomma si rischia di sprecare tutto il lavoro fatto all’inizio con l’engagement.

Lo storytelling della fotografia food sui social

Sulla post produzione posso affermare che, per la fotografia del food, eccedere con i filtri è sicuramente poco consigliato: i piatti e le materie prime hanno dei colori e delle nuance naturali da rispettare, l’alterazione di queste potrebbe in primo luogo dare la sensazione di un piatto artificioso e, in secondo luogo, potrebbe pregiudicare anche il giudizio sullo chef a cui si potrebbe imputare un errore nella preparazione. Un malinteso spiacevole da evitare sempre.

Per creare una fotografia del cibo accattivante sui social network, ci sono alcuni elementi importanti da considerare, non solo a livello tecnico come per esempio:

  1. la disposizione del cibo accattivante con colori e texture;
  2. l’illuminazione per creare un’immagine profonda;
  3. la presentazione del piatto.

Anche a livello di progetto, infatti, se si vuole intraprendere una strategia di contenuto fotografico sui social accattivante, è opportuno proiettarsi già verso questo obiettivo prima ancora di vedere i piatti da fotografare.

Per esempio un valore molto importante da esprimere suoi social è quello umano: le community sono fatte di esseri umani con l’obiettivo di condividere esperienze ed emozioni, per cui includere una o più figure umane all’interno di uno scatto agevolerà sicuramente il successo del post.

valore umano

Ciò che non si deve mai dimenticare, soprattutto nella nostra era in cui la produzione e la condivisione di immagini è veramente elevatissima, è che non bisogna mai rinunciare ad avere immagini professionali per il proprio business, anche sui social, dove il livello di consumo di contenuti è elevatissimo e dove si rischia di non essere presi in considerazione anche con immagini potenti.

Infine, ma non per importanza, è fondamentale condividere l’immagine di food photography con un testo descrittivo del piatto che riesca ad attivare l’interesse sulla sua preparazione e quindi far addentrare l’osservatore oltre l’immagine del piatto.

Per poter innescare questo processo, ci viene in aiuto la tecnica dello storytelling, un racconto che si declina in ogni post e che può comporre la storia della preparazione del piatto in modo coerente, giorno dopo giorno, post dopo post. Questo aiuterà a coinvolgere i tuoi follower e a creare una community interessata a quello che fai come professionista del food sui social network. 

Tutto ciò fa sì che io possa donare al mio committente gli strumenti più idonei per creare un profilo social d’effetto e dare forma a un portfolio online efficace per attirare nuovi clienti e stupire ancora di più i fedelissimi.

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