Non solo la Colomba è fotogenica
Quante volte sei stato catturato da un’immagine di un dolce della cioccolateria, della pasticceria o del settore della panificazione riuscendoti a raccontare tutta la loro storia, i procedimenti e le materie prime da cui sono composti? I social e in generale la società contemporanea impongono una visione sempre più completa e talvolta complessa nel food in generale, quindi questo racconto non può più limitarsi ad uno scatto del piatto da presentare. Seppur bellissimi, proprio partendo da questo presupposto oggi sappiamo che raccontare è fondamentale, ma cosa si fa con la fotografia food? E soprattutto come gli chef e gli imprenditori che si occupano di dolcezze (e non solo) dovrebbero sfruttare al meglio le occasioni che la tradizione ci presenta?
Uno dei mezzi più potenti per farlo è appunto la fotografia food e quale momento migliore se non il periodo pasquale per poter dare vita ad un progetto fotografico per dessert creativo, efficace e di appeal per chi degusta.
In particolare la nostra cultura affonda le radici religiose della celebrazione della Pasqua nella necessità di purificarsi attraverso le restrizioni culinarie, perciò, una volta passato questo periodo, siamo soliti dare vita ad un vero e proprio tripudio di dolcezza.
Sappiamo perfettamente che, soprattutto in Italia, a rendere unica la Pasqua è anche la tradizione di dolci come la pasticceria o i grandi lievitati, infatti da sud a nord, sono davvero variegate le ricette di dolci pasquali; in quest’ottica, così come nel caso del lievitato più famoso d’Italia il panettone, mi sono spesso trovato di fronte anche a rivisitazioni particolarmente interessanti di colombe o uova di cioccolato pasquali.
Nel corso del mio lavoro, svolto accanto ai maestri culinari rinomati e aziende leader nel settore dolciario, ho avuto il piacere di vedere tradizioni ben radicate esprimersi in un’estetica di pasticceria moderna, oppure gusti innovativi e abbinamenti non convenzionali all’interno di golosità che diventano uniche nel proprio genere.
Dunque, grazie a queste esperienze ho imparato a capire che la Pasqua, così come il Natale o altre ricorrenze tradizionali sono molto di più che un mero dolce. Questo “di più”, denso d’amore per la pasticceria, di esperienza, di passione e di tradizione deve essere espresso in modo autentico, ed il lavoro di food photographer ha il compito di farlo, portandolo in primo piano e far sì che un dolce non sia solo un dessert delizioso da scegliere a fine pasto nel menù di un ristorante il giorno di Pasqua, ma che possa diventare un vero e proprio tripudio di emozioni percepibili prima ancora di sentirne l’odore, magari attraverso un bel catalogo fotografico o con una fotografia per social network con un post su Instagram che genera stop scrolling.
Come mettere in scena la pasticceria pasquale
Come ho avuto modo di dire spesso e di imparare in questi anni, riuscire a raccontare un dolce, o una pietanza tramite la fotografia è una sfida molto ardua, ma che impone sia a me come fotografo del food che allo chef, delle sfide che arricchiscono le rispettive esperienze.
Dopo un’analisi sulle possibilità dei dolci pasquali, mi sono reso conto che la regina della Pasqua, ovvero la colomba assolve forse ad un 20% delle possibilità che si hanno a disposizione nella tradizione italiana dei dolci pasquali. Quindi la prima sfida per un pasticcere sta proprio nel cercare di andare oltre e sperimentare nuove possibilità, con le uova di cioccolato per esempio, oppure con altri esperimenti meno mainstream come il casatiello dolce, tipica torta salata campana, ma non solo.
La seconda sfida sta nella qualità e nel metodo. Cosa intendo? Molto semplice, sono venuto a contatto spesso con professionisti pasticceri di fama internazionale, maestri cioccolatieri inarrivabili eppure, nonostante l’esperienza mi si chiede uno scatto al dolce finito. Non smetterò mai di dire che, per quanto sia bello un dolce, decorato a regola d’arte, non è sufficiente. Il processo che sta alla base del dolce e la metodologia con cui è stato realizzato sono il vero valore aggiunto della creazione, soprattutto se si tratta di lievitati, uova di cioccolato o altri che possono raccontare la tradizione di una determinata cultura.
La food photography fa proprio questo, mette in scena, con un faro luminosissimo le caratteristiche principali di questi lavori della cucina. Io nello specifico, grazie ad un rapporto che mi piace definire viscerale con il committente, entro in punta di piedi in cucina, m’incuriosisco sui processi e sugli aneddoti così come farebbe un ospite qualunque a cena e che sta per ordinare il suo piatto di fine pasto, il suo tripudio di papille gustative. Poi, una volta fatto questo costruisco il progetto creativo.
Cosa ne viene fuori? Un dipinto fotografico che ci ricollega al sapore che quel dolce pasquale ha e non solo, alla sua tradizione, alla sua innovazione, laddove rompe gli schemi precostituiti e al sentimento stesso di chi ha reso possibile quel dolce, in ultimo, ma non meno importante, le suggestioni che quel piatto può suscitare nelle menti di chi magari in passato ha vissuto la preparazione di un dessert della cultura tradizionale.
Dopo un’analisi accurata, cerco tutti quegli elementi che possono rievocare tali caratteristiche, come per esempio, nel caso della cassata, penso alle possibilità di legarlo alla tradizione di ognuno di noi e inserisco nella composizione fotografica food elementi che riportano al dolce profumo della cucina delle nonne o della panetteria di un remoto centro storico che sta sfornando quella delizia; oppure abbino al primo piano del dolce degli elementi di sfondo che possano indicare le materie prime utilizzate: farina, uova ecc…, per sancire l’importanza di utilizzare prodotti di alta qualità
Questa metodologia mi permette di dare al mio cliente un risultato fotografico davvero ottimale, che assolve a diverse funzioni:
- contestualizzare il dolce pasquale all’interno dell’ambiente in cui è stato preparato;
- dare valore alle materie prime utilizzate;
- mettere in luce la creatività dello chef;
- sottolineare il tratto distintivo del dolce rispetto ad altri dessert.
Non si tratta solo di vendere, ma di un concetto evoluto di fotografia pubblicitaria che dà al cliente molto di più di un’immagine di un dolce della tradizione. La potenza del gusto del tuo piatto è restituibile solo con la degustazione, ma la forza del concetto che vi sta alla base è solo la fotografia del cibo che può fornirla a chi degusterà n fase di scelta. Anzi, proprio con questo strumento, con la sensibilità dell’ascolto nell’accingersi a questo lavoro in sintonia tra il fotografo e il pasticcere, puoi trarre dalle tue creazioni tutto il meglio.
Oggi chiunque può provare a vendere i proprio prodotti, siamo difronte a molteplici possibilità e occasioni per poter mettere in vendita la nostra merce: con uno shop online attraverso la creazione di un Ecommerce, sui social mediante un Marketplace ben costruito, in modo tradizionale nella tua bottega o nella tua impresa di produzione, in tutti questi casi la differenza la porta il racconto di quello che fai e come lo fai, per questo non puoi pensare, anche per il periodo pasquale, di vendere le tue dolci creazioni senza farti sostenere da uno shooting fotografico che ti rispecchi in tutto e per tutto come professionista.